Metodi alternativi di risoluzione delle controversie. Autonomia negoziale assistita e negoziabilità dei diritti in ambito famili

Riferimento: 9788813382995

Editore: CEDAM
Autore: Montaruli Valeria
Collana: Le monografie di Contratto e impresa
In commercio dal: Aprile 2023
Pagine: 280 p., BC
EAN: 9788813382995
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Descrizione

La negoziazione assistita è frutto di uno sforzo culturale, caldeggiato da parte dell'avvocatura, che ha scommesso sulla possibilità di deflazionare il contenzioso, affidandone il compito a un meccanismo negoziale e rimettendolo interamente alle parti assistite da avvocati, senza l'intermediazione di un terzo, che funga da alter ego rispetto al giudice.

Il volume di Valeria Montaruli pone in evidenza come la giustizia negoziata si avvalga di strumenti di diritto civile sostanziale, muovendo dal modello contrattuale della transazione; strumenti che vengono calati in un congegno bifasico costruito dal legislatore, il quale, come illustra l'Autrice, sembra rifarsi ad un meccanismo di collegamento negoziale.

E d'altra parte, del fenomeno negoziale si utilizzano le clausole generali dei doveri di buona fede, di corretta informazione e di lealtà nei comportamenti, anticipando l'insorgenza a carico delle parti degli obblighi contrattuali e di protezione della controparte e della relativa responsabilità, che si estende al professionista che le assiste.

La negoziazione assistita si basa, dunque, sull'assunzione di una responsabilità condivisa tra le parti e gli avvocati e sulla scommessa che la responsabile autodeterminazione delle parti assistite possa sopperire al ruolo di terzietà del giudice, ovvero dell'arbitro o del mediatore.

Portata dirompente assume, poi, l'estensione dell'autonomia negoziale assistita all'ambito familiare, in quanto scalfisce il dogma dell'intangibilità degli status, consentendo alle parti debitamente assistite, di negoziare la propria separazione, lo scioglimento del matrimonio la cessazione dei suoi effetti civili, con la previsione di un inserto di tipo pubblicistico, rappresentato dal vaglio dell'autorità giudiziaria, a tutela del superiore interesse dei soggetti deboli, quali i figli minori o maggiorenni non autonomi.

Ben evidenzia l'Autrice come il legislatore abbia creato un congegno semplificato, affidato, con una scelta inconsueta, al pubblico ministero e solo in via eventuale al giudice, come alternativo rispetto ai meccanismi già previsti della separazione consensuale e del divorzio congiunto. Tali così peculiari opzioni, disciplinate peraltro con scarne disposizioni normative, hanno suscitato le critiche e le riserve degli operatori del diritto, i quali, sia pure avvertendo e lamentando la pesantezza dei farraginosi meccanismi della giurisdizione, formati al dogma della irrinunciabilità della giurisdizione sembrano far fatica a rinunciare alla necessità di un vaglio affidato all'autorità giudiziaria.

Indubbiamente sussistono lacune tecniche e approssimazioni in tali interventi, non del tutto ponderati dal legislatore cui la c. d. riforma Cartabia ha cercato di porre rimedio. Non va comunque sottovalutata la portata evolutiva del processo in atto, che si ispira alla valorizzazione delle scelte responsabili e consapevoli delle parti, come valida alternativa ad una più tradizionale visione che l'Autrice acutamente ammonisce potrebbe tradire l'atteggiamento di una sorta di "paternalismo giudiziario ".

Nella parte conclusiva, il Volume si sofferma sulle nuove frontiere del diritto collaborativo, della mediazione familiare e della giustizia riparativi, in settori particolarmente sensibili come il diritto di famiglia e minorile e il diritto penale. Tali istituti escludono lo strumento coercitivo a vantaggio di meccanismi di responsabilità delle parti, le quali, in virtù della logica propria dell'autonomia dei privati, danno vita al fenomeno dell'autonomia negoziale assistita.